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E-commerce farmaceutico, fatturato in crescita rapida. Mercato da presidiare

A oggi le farmacie e parafarmacie autorizzate dal Ministero della Salute per la vendita online di medicinali senza obbligo di prescrizione sono 870, con il numero più alto registrato in Campania - 139 esercizi -, seguita da Lombardia (120) e Piemonte (105). E se in generale l'e-commerce nel canale farmacia è in costante crescita - con comparti come i prodotti nutrizionali che tra il 2017 e il 2018 hanno segnato un aumento del +138% -, si tratta ancora di un ambito poco sviluppato, mentre «diventa sempre più importante iniziare a presidiarlo, per non rischiare di perdere una opportunità».
È questo uno dei messaggi partito dalla VI Convention annuale di Federfarma.Co e Federfarma Servizi dedicata al tema "Il futuro delle reti di farmacie indipendenti: opportunità nell'era dell'innovazione digitale" che si è tenuta il 16 e il 17 ottobre a Sorrento.


Opportunità da cogliere: terreno in cui esprimere professionalità

«Quello dell'e-commerce farmaceutico» ha spiegato Antonello Mirone, presidente di Federfarma Servizi «è un ambito che non possiamo più trascurare e che va presidiato, perché sta evolvendo rapidamente e si sta affermando sempre più, andando anche a modificare comportamenti e aspettative degli utenti. A parte i medicinali senza prescrizione, di esclusiva pertinenza della farmacia, il comparto salute, in generale, rappresenta il nostro raggio di interesse e costituisce un terreno nel quale possiamo davvero esprimere il valore della nostra professionalità, che è l'elemento distintivo anche rispetto ad altri player».
Ma «vanno fatte due riflessioni. La prima - emersa nel corso della tavola rotonda di confronto che ha visto la partecipazione anche di Adelmo Lusi, Comandante Comando Carabinieri per la Tutela della Salute, e Domenico Di Giorgio, dirigente Ufficio Contrasto al Crimine Farmaceutico Aifa, - è che man mano che si diffonde la propensione all'e-commerce farmaceutico può aumentare il rischio di esposizione dei cittadini a prodotti contraffatti, laddove la ricerca e l'acquisto non venga fatto su siti di farmacie autorizzate, così come riportate sulla lista del Ministero della salute. Per questo l'invito che è stato rivolto a farmacie e farmacisti è stato quello di costruirsi sempre di più un ruolo nella corretta informazione ai cittadini, in modo che venga valorizzato il più possibile il messaggio dei rischi per la salute dal farmaco contraffatto e della tutela fornita, invece, dalla filiera tradizionale, anche nel canale online».
In questo senso, «il ruolo della distribuzione intermedia può essere importante, soprattutto in termini di strumenti, expertise ed economie di scala, e un punto di forza è rappresentato proprio dalle aziende e cooperative di farmacisti che hanno, per loro natura, come obiettivo primario, la tutela della farmacia indipendente e della professionalità del farmacista. C'è bisogno però, in questa direzione, di una scelta di campo: solo così tutti i nostri progetti possono trovare concretezza e applicazione».


I numeri dell'e-commerce farmaceutico

Interessanti i tanti interventi e, in particolare, da Francesco Cavone, Associate Director, Offering Innovation & Strategic Partnership Iqvia, nella relazione dal titolo "Il canale online: player, numeri ed evoluzioni della distribuzione farmaceutica" è stato sottolineato come il fatturato relativo all'online nel settore salute sia in costante crescita, ma anche molto concentrato, sia rispetto alla categoria, sia in relazione ai prodotti. In generale, per il cliente digitale, il prezzo è una leva molto importante, anche se privacy e comodità sono altri fattori determinanti nella scelta del canale. E proprio sull'aspetto del prezzo, è stato messa in evidenza la forte variabilità anche in relazione allo stesso prodotto, con oscillazioni, in determinati casi, fino al 71% in meno.
Un excursus sulle esperienze di vendita online, nel settore e fuori dal settore, è stato fatto poi da Riccardo Mangiaracina, direttore scientifico Osservatori Digitali - School of Management del Politecnico di Milano, nel corso dell'intervento dedicato a "eCommerce B2c in Italia: un focus sui prodotti farmaceutici".
A essere stato sottolineato, tra gli altri aspetti, anche l'andamento delle vendite online dei diversi comparti del canale farmacia: in particolare, secondo recenti dati Iqvia, il fatturato complessivo è passato dai 96 milioni di euro del 2017 ai 155 del 2018, con un +61, e il comparto che registra più vendite è quello dei prodotti da banco di automedicazione e degli integratori (vitamine, minerali, probiotici) che insieme rappresentano una crescita di circa il 64% passando dai 30,9 milioni del 2017 ai 50,8 del 2018. E se i prodotti per la cura personale - creme, cosmetici, igiene personale - toccano nel 2018 i 51,2 milioni di euro (+38%), contro i 37,1 dell'anno precedente, segnano dall'altra parte un rapido aumento (+138%) le vendite online dei prodotti nutrizionali - latte in polvere, alimenti dietetici o senza glutine - che passano da 8,8 a 21 milioni nel 2018. Anche il mercato dei parafarmaci - siringhe, termometri, dispositivi medici - è cresciuto molto, con un +97% che ha visto il risultato del 2018 attestarsi a 13,6 milioni di euro (contro i 6,9 dell'anno precedente).
Per quanto riguarda il dato su farmacie e parafarmacie, attualmente sono 870 quelle autorizzate, secondo il sito del Ministero della Salute, con il numero più alto registrato in Campania - 139 esercizi -, seguita da Lombardia (120) e Piemonte (105).
 
 

fonte:

Farmacista 33

 
 

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