Diabete in farmacia, risparmi per Ssn possibili con intervento del farmacista. Ecco i numeri
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Interessanti i dati emersi dalla campagna del 2018: la popolazione esaminata è stata pari a 128.041, di cui il 60,57% donne e nel 43,41% dei casi over 64. Del totale, sono stati sottoposti a screening 116.097 soggetti, mentre 11.944 si sono dichiarati già affetti da diabete. Un primo risultato della campagna è stato quello di individuare i soggetti con nuova diagnosi e a essere presi a riferimento sono stati valori di glicemia >/=126 mg/dL dopo il digiuno notturno o glicemia >200 mg/dL in qualunque momento del giorno. Secondo questo parametro, degli oltre 110mila soggetti sottoposti a screening, 4.893 sono i diabetici di nuova diagnosi, pari al 4,21%: di questi il 65,38% dei casi è di fascia d'età over 64 e, tra tutto il campione, la maggioranza (58,41%) è risultata di sesso maschile.
Importante è stata anche la rilevazione del prediabete, che è una predisposizione al diabete asintomatica e caratterizzata da valori di glucosio nel sangue lievemente superiori alla norma. In questo caso la rilevazione dei parametri clinici deve essere fatta esclusivamente nei soggetti che si sono presentati a digiuno (in totale 41.248): di questi 18.635 sono risultati prediabetici (45,18%). In particolare, secondo le linee guida di ADA (American Diabetes Association) è prediabetico chi ha una glicemia a digiuno compresa tra 100 e 126 mg/dl, mentre secondo le linee guida dell'OMS è prediabetico chi ha una glicemia a digiuno compresa tra 110 mg/dl e 126 mg/dl. Nel dettaglio, è stato riscontrato un valore di glicemia a digiuno tra 100-109 mg/dL in 10.719 soggetti (25,99%) e tra 110-125 mg/dL in 7.916 (19,19%).
A ogni modo, anche nel caso di prediabete la stragrande maggioranza dei soggetti è di età superiore ai 64 anni (61,90%), mentre la forbice tra maschi (51%) e femmine (49%) tende a ridursi.
Rischio diabete
A essere calcolato è stato poi il rischio di sviluppare diabete nell'arco di dieci anni nei soggetti prediabetici e in quelli normali, grazie alla somministrazione di un questionario avallato dalla comunità scientifica internazionale. Come si legge nelle schede di sintesi diffuse da Federfarma, «le domande hanno riguardato caratteristiche personali (età e sesso), familiarità con la patologia, stili di vita, alimentazione. Dall'elaborazione delle risposte è risultato che il rischio di contrarre la patologia nei 10 anni successivi è molto elevato (50%) per il 2,55% dei soggetti normali, per il 5,23% dei soggetti che sono prediabetici secondo i parametri ADA (più restrittivi) e per il 7,86% dei prediabetici secondo i parametri (meno restrittivi) dell'OMS. Analoghe le percentuali riscontrate nel 2017».
Al centro dell'indagine c'è stato poi il capitolo dell'aderenza alla terapia: anche in questo caso è stato sottoposto un questionario validato dalla comunità scientifica internazionale, rivolto alle persone entrate in farmacia che si sono dichiarate diabetiche: «Degli 11.944 soggetti con diabete che hanno risposto, la maggioranza (34,28%) è di età compresa tra 70 e 79 anni. In generale, il 61,05% ha familiarità con la patologia, l'82,41% dichiara di non avere complicanze, ma la maggior parte di coloro che hanno complicanze hanno il diabete da più di 3 anni. Del totale, al 70,03% sono stati prescritti restrizioni dietetiche e farmaci orali; al 13,28% è stata prescritta solo la dieta alimentare; all'11,02% sono stati prescritti dieta, farmaci orali e insulina; al 5,67% dieta e insulina». In tema di aderenza alla terapia, «il 62,61% dei diabetici noti dichiara di fare l'automisurazione della glicemia e il 49,03% si sottopone al dosaggio dell'emoglobina glicata. Ma di questi il 46,82% lo fa ogni 6 mesi; il 5,49% lascia passare più di 1 anno tra una misurazione e l'altra; il 22,37 ogni 3 mesi; il 25,31 ogni anno. Per quanto riguarda l'età, va notato che al suo crescere si inverte il rapporto tra soggetti prediabetici e diabetici (in quanto il prediabete è evoluto in diabete): fino a 64 anni i prediabetici sono più dei diabetici, oltre i 64 a essere di più sono i diabetici».
fonte:
Farmacista 33
