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Sindrome cinese

Sale a sei decessi il bilancio dell'epidemia di polmonite virale da coronavirus scoppiata a Wuhan, nella Cina interna, con altri due decessi. Lo confermano le autorità sanitarie della città citate dall'emittente televisiva statale China Central Television. In totale, i casi accertati nella città, stando all'ultimo calcolo relativo alla giornata di ieri, sono 258, di cui sessanta nuovi, 25 dimessi. 

Oltre ai 77 casi accertati - 72 nella provincia dello Hubei, dove si trova Wuhan, più due a Shanghai e tre a Pechino - ci sono anche nuovi 27 casi sospetti, in nove province del Paese. In totale, sono 291 i casi confermati in Cina di polmonite virale da coronavirus, mentre su altre 54 persone sono in corso accertamenti medici. Attualmente sono stati rintracciati 1.739 contatti stretti, conclude la nota, 817 dimessi dopo accertamenti altri 922 ancora sottoposti ai test medic

Un primo caso sospetto è stato registrato in Australia. Un uomo di Brisbane, che ha famiglia in una zona vicino a Wuhan e che ha manifestato problemi respiratori di ritorno da un viaggio nella città, è stato sottoposto a test medici per accertare la presenza del coronavirus. Lo ha confermato la chief health officer dello Stato australiano del Queensland, Jeanette Young, specificando che l'uomo si trova in isolamento nella propria abitazione. "Abbiamo fatto test su di lui e stiamo aspettando i risultati", ha detto la dirigente sanitaria citata dai media australiani.

Intanto quindici membri dello staff ospedaliero della città sono state infettate dal coronavirus all'origine della malattia. Lo hanno comunicato le autorità sanitarie di Wuhan dal proprio account Weibo, la piattaforma di social network più utilizzata in Cina, all'indomani della prima conferma della trasmissibilià del virus da uomo a uomo.

Oltre ai quindici casi accertati, di cui uno in condizioni critiche, anche un sedicesimo membro dello staff medico è sospettato di avere contratto il virus ed è stato anch'egli ricoverato in quarantena come i suoi colleghi.

L'Organizzazione Mondiale della Sanità (Oms) ha convocato per mercoledì 22 gennaio a Ginevra una riunione d'emergenza sulla crisi del nuovo coronavirus che si sta diffondendo in Asia. L'appuntamento servirà per determinare se è necessario dichiarare la crisi "un'emergenza di sanità pubblica di rilevanza internazionale".

Il virus simile alla Sars che ha fatto già tre morti e oltre 200 casi piomba sul Dragone con la prima certezza e una ipotesi terrificante: si trasmette tra umani, e il Capodanno lunare che comincia in questi giorni rischia di diventare il canale di diffusione più temibile della patologia.

"È stato confermato che due casi nella provincia del Guangdong si sono manifestati dalla trasmissione tra esseri umani", ha spiegato uno dei più noti pneumologi cinesi, Zhong Nanshan, a capo di una squadra di esperti della Commissione Nazionale per la Sanità citato dal quotidiano China Daily, aggiungendo che l'epidemia scatenatasi a Wuhan "non causerà lo stesso impatto sulla società e sull'economia" dell'epidemia di Sars del 2002-2003.

Lunedì la Corea del Sud aveva confermato anche il primo paziente infettato, diventando il terzo Paese, dopo Thailandia e Giappone, a registrare un caso di polmonite virale: si tratta di una donna cinese di 35 anni atterrata ieri all'aeroporto di Incheon, nei pressi di Seul, da Wuhan e ricoverata in quarantena.

Altre 14 persone, tra passeggeri sul suo stesso volo e personale di bordo, sono state sottoposte a controlli, e altre tre sono state poste in quarantena come misura precauzionale prima di essere dimesse per non essere risultate positive al coronavirus. Con l'aumento dei casi diversi Paesi - asiatici e non solo - hanno annunciato rafforzamenti nei controlli sui passeggeri provenienti da Wuhan.

La Farnesina ha emesso oggi un avviso a chi viaggia nella provincia dello Hubei, dove si trova Wuhan, in cui chiede a chiunque sia entrato in contatto con animali e presenti sintomi influenzali di contattare un medico. Dalla provincia meridionale cinese dello Yunnan, dove si trova in visita di ispezione, il presidente cinese, Xi Jinping, ha chiesto "controlli efficaci" per frenare l'epidemia e ha sottolineato la necessità di "mettere al primo posto la salute e la vita delle persone".

Alcune ore prima, da Pechino, il portavoce del Ministero degli Esteri, Geng Shuang, aveva confermato l'attenzione del governo cinese sull'epidemia. La Cina, ha detto, "ha adottato misure per affrontare l'epidemia" e mantiene una "serrata comunicazione" con i Paesi in cui si sono verificati casi accertati di persone affette dal coronavirus.

La Commissione Nazionale per la Sanità cinese ha reso noto di avere inviato una squadra di esperti a Wuhan e di avere rafforzato le misure di prevenzione e controllo in vista delle festività del capodanno cinese, quando centinaia di milioni di persone viaggiano in tutto il Paese. La situazione è ancora "prevedibile e controllabile", secondo la Commissione, che aggiunge, però, che la fonte del coronavirus non è stata trovata. Singapore, intanto, ha rafforzato i controlli sui viaggiatori che entrano nella città-Stato asiatica dalla Cina mentre l'amministrazione di Hong Kong ha annunciato che chiederà ai viaggiatori in arrivo da Wuhan di compilare un modulo sullo stato di salute all'arrivo all'aeroporto.

 
 

fonte:

AGI

 
 

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