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Pazienti oncologici in farmacie Romagna, avviato arruolamento. Obiettivo: riconciliazione farmacologica

Entra nel vivo il PROF 2, il Progetto di Rete in Oncologia con le Farmacie di Comunità che crea una rete informatizzata di collaborazione tra l'Istituto Tumori della Romagna (Irst) e le Farmacie di comunità romagnole per la vigilanza e l'assunzione in sicurezza dei farmaci gestiti al domicilio dai pazienti oncologici: dopo la fase di test, il 5 giugno inizia il reclutamento volontario dei pazienti. Lo comunica in una nota l'Irst - Meldola, annunciando che lo scorso giovedì 23 maggio, i farmacisti di tutta la Romagna hanno preso parte alla prima giornata di formazione. Si tratta di un modello organizzativo sperimentale che "vede comporsi una rete tra un centro oncologico specialistico, qual è l'Istituto Tumori della Romagna (IRST) IRCCS, e le farmacie di comunità del territorio, un luogo di presidio e riferimento autorevole per i pazienti, per garantire ai pazienti in transizione di cura la sorveglianza e il miglior supporto nella delicata fase della gestione dei farmaci al proprio domicilio".
La formazione dei i farmacisti "che avranno un ruolo sempre più attivo nell'evoluzione di questo progetto, ideato dalla dr.ssa Martina Minguzzi e reso possibile grazie alla collaborazione di Federfarma e Assofarm" ha visto la partecipazione di 150 professionisti provenienti da tutta la Romagna.
L'Irst spiega che il progetto beneficia del supporto triennale da parte dell'Istituto Oncologico Romagnolo, e intende fornire all'oncologo uno strumento per la ricognizione farmacologica, cioè la rilevazione dei farmaci, medicine non convenzionali e alimenti critici assunti a casa dal malato. "Un'azione di sorveglianza importantissima per la sicurezza e l'efficacia delle terapie oncologiche perché può aiutare a prevenire eventuali interazioni tra le terapie domiciliari, anche non convenzionali e alcuni cibi, aumentando così la sicurezza dei pazienti e le probabilità di efficacia dei trattamenti" sottolinea la nota. In sostanza il PROF vuole sviluppare "lo scambio puntuale e dinamico di informazioni tra oncologo e le farmacie di riferimento" che avverrà tramite una piattaforma informatica, sviluppata da Servizio informatico Irst e Promofarma e testata nel PROF 1: una scheda elettronica disponibile sia a livello del portale delle farmacie sia nella cartella clinica informatizzata in cui il farmacista "può inserire le sostanze medicinali e gli alimenti assunti dal paziente a domicilio e l'oncologo ne viene immediatamente informato grazie all'aggiornamento del dato nella cartella clinica. L'invio simultaneo all'IRST dei dati raccolti da parte delle farmacie sull'utilizzo di ulteriori farmaci rispetto a quelli oncologici consente una rapida convalida e riconciliazione farmacologica da parte del medico oncologo, permettendogli di intercettare e prevenire eventuali interazioni e di migliorare quindi i livelli di sicurezza nello svolgimento della terapia oncologica.".
A differenza della prima fase del progetto partita a giugno 2017 in cui i pazienti (131 per 66 farmacie) sono stati arruolati in un momento qualsiasi del loro percorso terapeutico, la principale novità del PROF2 - che coinvolgerà un centinaio di pazienti e scatterà il prossimo 5 giugno - sarà quella di monitorare le terapie domiciliari sin dall'inizio di ogni nuovo ciclo di terapia, aggiornandone le variazioni a cura del farmacista e consentendo così all'oncologo di poterne continuamente mantenere la compatibilità coi farmaci oncologici. Le farmacie di comunità, inoltre, contribuiranno a fornire all'IRST informazioni sulla composizione degli integratori alimentari usati dai pazienti e potranno concorrere loro stesse alla prevenzione di eventuali interazioni farmacologiche grazie alla conoscenza dei farmaci oncologici prescritti ed alla disponibilità di specifiche schede di interazione farmacologica realizzate dalla Farmacia IRST, entrambi messi loro a disposizione elettronicamente sul portale.
 
 

fonte:

Farmacista 33

 
 

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